2023.42 LA FORZA DEL GRUPPO

31.08.2023

L'epopea arancioblu

(articolo di Andrea Attanasio – prefazione di Alessandro Assarini)


Estate 2021, in piena pandemia da Covid-19, quando ancora poche sono le attività sportive consentite nelle palestre, Villaggio Volley Associazione Sportiva Dilettantistica e ADC Volley, gruppo di pallavolo del CSI, decidono di mettere insieme le forze per creare una squadra ed affrontare un campionato FIPAV nella convinzione che lo Sport unisce ed integra, come ci ha insegnato il fondatore del Villaggio del Ragazzo, Don Nando Negri. Al di là di denominazioni e colori usati è la forza del gruppo il segreto di questa "epopea"….



Perché è di epopea che si tratta. 2021, anno zero.

Sembra ieri che si era ai campi ricavati dall'arenile chiavarese a sentire che cosa si potesse fare riguardo la costruzione di una nuova squadra.

"Non gioco da tanto, se non fra gli amatori". Forse questa era la frase più sentita dire o riferita da altri con la delega.

Sembra ieri che con l'aiuto del Villaggio Volley, vantante la nobiltà e la regalità di una serie B, back in the days, avevamo messo insieme una squadra dotata dei colori arancioblu dell'ADC in grado di togliersi delle soddisfazioni e vincere fin da subito, mischiando carte e giocatori.

Sembra ieri che avviamo le pratiche, che cerchiamo una casa, che l'associazione villagina tessera i futuri primi soldati di questo plotone.

Sembra ieri che abbiamo detto "buona la prima", al Tempio, e poi anche la seconda, a Ceparana, poi la terza… Sembra ieri che ci siamo dovuti accollare la beffa di perdere tre punti a Lavagna, e tre punti ancora in casa nostra, nel nostro Tempio, contro dei ragazzi fenomenali.

Classifica impietosa, che dice come stanno le cose: 30 punti per loro, 24 punti per noi. Vinciamo contro tanti, perdiamo contro pochi.

Esordiscono giocatori che fino all'anno prima facevano altro, o non facevano nulla sportivamente parlando, o che avevano già incorniciato l'ultima maglietta indossata nell'ultimo campionato giocato a un discreto livello, che decidono di riprendere a giocare, divertirsi e conoscere o ritrovare persone. Cala il sipario. Ci riproveremo. Più uniti che mai.

2022, anno uno.

La voglia di iniziare è tanta.

La voglia di sentire il parquet stridere sotto i movimenti e gli arresti delle rincorse e degli scatti.

La voglia di togliersi soddisfazioni.

Arrivano alcuni innesti. Arriva Marco, da Uscio. Arriva Mattia, da Lavagna. Arriva Manuel, da medicina. Sì, perché lui riprende la pallavolo dopo anni. Due schiacciatori e un centrale. Mattia diventa opposto, ma risulterà fondamentale come tutti gli altri anche in un ruolo diverso. Marco dà sicurezza, Manuel riprende il pallone in mano e offre sprazzi di bellissimo gioco. In più, ci sono gli artefici della, comunque, grande cavalcata dell'anno precedente. Perdiamo Matteo, con la sua spalla ballerina. Si opererà, sarà in tribuna coi ragazzi della Fossa delle Tigri a sostenerci. Tornerà con noi non appena l'antimero del braccio incriminato glielo concederà, ne siamo certi. Dieci partite, cinque al Tempio, cinque in trasferta. Alla fine dell'ottava giornata, siamo a punteggio pieno, non un set lasciato per strada. Ne

mancano due, una in terra spezzina, una al Tempio. Vogliamo arrivare al Tempio con qualcosa in tasca, o, al massimo, con una giornata di meno da affrontare.

Santo Stefano Magra: due volti nuovi dall'altra parte, uno dei due fa paura da quanto va sopra l'ultimo limite della rete. Traxino, il mister, prende i suoi fogli, il suo report sugli avversari, la sua bibbia. Con ira, scaraventa tutto sulla panchina. "Il mio lavoro non è servito a niente. Vediamo come possiamo metterli in difficoltà giocando punto per punto, non sarà impossibile fare bene.".

Non c'è un bipede senziente che vedendo Dario Bottaini, dall'altra parte, non esclamerebbe "ma quanto è forte questo".

Sappiamo dove colpire, dopo un primo stint di misure prese. Un muro, due muri, di fila, MA nei primi due punti della battaglia: Bottaini è già un ricordo, ma fa molto male quando riesce a passare.

Sempre sotto, sempre a inseguire, sempre a rimontare, sempre a vincere noi però. Primo set rimontato e vinto. Secondo set indietro di sette punti, rimontato e vinto. Cala la notte sulle tribune spezzine. Terzo set inseguiamo, rimontiamo, vinciamo e si chiude con un attacco di seconda. Svirgolano in posto uno, la palla vola all'indietro, cade.

3 – 0.

ADC Villaggio Volley è matematicamente campione della Prima Divisione. Decidiamo di perdere un set davanti a chi ha riempito il palazzetto, all'ultima giornata, la settimana successiva: genitori, figli, mogli, fidanzate, colleghi, parenti, la Fossa. E trionfiamo comunque noi, davanti a una cornice di persone mai vista prima. Sipario. A maggio, la classifica recita 30 punti pieni, un solo set perso su 31 giocati.

Società felice, ma, prima di tutto, NOI felici.

2023, anno due.

Nuove sfide all'orizzonte.

Una serie D da gestire, una Prima Divisione da gestire.

Ci separiamo solo sulla carta, per dare la possibilità a tutti di giocare, di divertirsi. Di formare due squadre forti e compatte, due squadre che dicano la loro ovunque vadano.

Ci separiamo solo sulla carta, perché prima che essere compagni di squadra, che giocano in una società di pallavolo, siamo prima di tutto amici.

Ed è per questo che, dopo aver fallito la scalata il primo anno, abbiamo vinto tutto il successivo, con il botto.

Cambia la palestra, arrivano dei nuovi innesti in ambo le compagini, gli allenamenti cominceranno.

Comincia l'avventura di quest'anno, l'avventura della rinascita per alcuni, dell'inizio per altri, del mantenersi ad un alto livello per altri ancora.

In archivio va la vittoria incredibile davanti a tutti, detrattori e tifosi.

Grazie a entrambi, siete stati e sarete sempre la nostra forza.

Un plauso a chi ci mette il cuore, a chi ci mette l'anima, a chi ha voluto rendere e continuerà a rendere degli spettacoli di intrattenimento, per quel che era e sarà possibile, le nostre battaglie casalinghe, a chi ha tenuto e terrà tutti uniti sempre, nel bene e nel male, a chi ci ha scelti e ci sceglierà, a chi, nonostante le scaramucce, i litigi, le discussioni, i rancori, c'è sempre e fa un passo indietro ove necessario.

Ma ciò è il passato, colui che insegna al futuro. Di ricordi non si può vivere per sempre.

Guardiamo al futuro, con la consapevolezza del passato. Perché solo sapendo da dove vieni saprai dove andrai.

Alle armi e alla carica, ADC. Che squillino le chiarine.

Pronti a spiccare il volo ancora una volta, insieme. Contro tutto, contro tutti.